π 2

Curiosa
mi accingo a scrutare,
Subito vedo specchio
la luce era dietro
non difronte.

Resto
sento
riconosco essere specchio
ma osservo da lì
non mi volto.
Congelata come un merluzzo
accecata come
crollo.

Ho perso l’occhio
era il destro
il sinistro non so
cosa stesse facendo.
Da lì
accovacciata com’ero
la stessa luce
ormai da dietro
era ovale
un ovale che tendeva sfumando
ad una striscia verticale.
Striscia bianca
in un nero fitto
foresta squarciava la tela
come mai visto.
Una fontana.
La linea non aveva fine
né sotto, né sopra
degradava
ma non finiva.

Si immagina sempre la fine
ma non c’é
mai e di niente.

...

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