Tutte le paure
sono in realtà
paura di sé
paura di questa vastità immensa
senza apparente ragionevole ragione
che si é, ed é qualcosa di fortissimo
ciò che si é
perché si é
da quanto si é
e la paura, la paura
passando con leggerezza di velina
su tutti i nomi con cui la si può chiamare
diramazioni, collocazioni
trame infinite di un ordito sconosciuto
di una paura più profonda
della paura non tanto della morte
come troppo spesso si dice
ma più di sapere, di sentire
l’immenso che si é.
Questa potenza pervade
forma e conduce.
Si é.
Ed é pauroso.
Si agisce
ed é incredibile.
Si ama
e si rimane senza parole
si piange ma non per dolore.
Non conosco niente di più dolce
la radice della paura
diabete in corso.