I pensieri sono falsi movimenti
la distanza tra il gusto e l’immagine.
Un movimento del corpo fatto di testa
senza sentirlo nel corpo é energia sprecata per il cosmo
può solo servire ad altri per scopi non molto alti.
L’apparire e la danza
hanno oggi un dialogo sempre più complesso
al pari di quello tra l’anatomia e la forma.
Gusto e contatto espulsi dal gioco di chi solo appare
nella durata li avverti entrambi
per quell’attimo, vissuto.
La dittatura dell’immagine eclatante
impone quella dell’attimo insipido.